La puntata precedente della nostra rubrica sulla storia della pubblicità in Italia analizzava il ruolo chiave che la pubblicità ha avuto in un momento molto importante per la storia italiana: il boom economico. Questo periodo storico è stato il ponte tra una società più agricola e il moderno mondo dell'industria che conosciamo oggi.
Sono gli anni '70 e l'Italia intera si sta riassestando dopo il periodo del boom economico, di cui abbiamo parlato nella scorsa puntata. Nonostante ciò, si era comunque diffusa una certa tendenza al consumismo che si riscontrava anche solo passeggiando per le vie città, dove era tutto un proliferare di cartelloni pubblicitari da affissione colorati e accattivanti.
La stampa di manifesti pubblicitari era ancora il metodo preferito dalle aziende per farsi conoscere e apprezzare; alla carta stampata si affiancavano gli spot pubblicitari del Carosello, che nel corso degli anni hanno decisamente definito il codice estetico e il tone of voice della pubblicità all'italiana.
La pubblicità coglie, anticipa ed accompagna le tendenze di un determinato periodo storico; i manifesti ci parlano del gusto di un epoca ma anche di come si è evoluto lo stile di vita popolare, di quali sono stati i progressi tecnologici e tanto altro ancora.
Lo stile dei manifesti degli anni '70 è principalmente di tipo grafico, punta alla sintesi visiva ma si permette di spaziare nei colori; complice di questi canoni, sicuramente l'affermarsi di realtà come l'Armando Testa S.p.A., che vedevano nella grafica e nella tipografia uno stimolante e democratico modo d'esprimersi.
Siamo alla fine degli anni '70, precisamente nel 1977 e lo storico Carosello chiude i battenti: ecco un evento che segna un punto di svolta per la pubblicità in Italia.
Con l'arrivo degli anni '80 si afferma definitivamente quella che è la mentalità che oggi conosciamo, nettamente amplificata rispetto alle origini. Nel 1977 due eventi segnano un nuovo progresso: non solo la chiusura del Carosello ma anche l'arrivo della TV a colori.
Con la nascita e la seguente diffusione della TV a colori si affermano prepontentemente gli spot, messaggi preregistrati che venivano ripetuti più volte, anche nell'arco della stessa giornata. Nel 1978 vennero trasmessi i primi spot da 15 secondi e i primi spot a colori.
Negli anni '80 erano ormai tantissimi i professionisti che gravitavano intorno al mondo della pubblicità, sezionandone e studiandone ogni aspetto affinchè fosse perfetto, innovativo e calzante con il messaggio da comunicare.
Nel corso degli anni '80 venne abbandonata l'idea di legare un prodotto a un personaggio – tecnica usata a lungo, specie nel Carosello – e si iniziarono a scegliere persone prese dalla vita quotidiana, figure in cui la gente comune avrebbe potuto identificarsi.
Altra caratteristica degli spot anni '80 è l'uso massicco di slogan e frasi ad effetto, una formula piuttosto di successo se contiamo che molti di noi sentendo "O così o Pomì" sanno di cosa si parla!
In questo contesto, sempre più galvanizzato dell'unione di immagine e audio, è sorprendente notare come la cartellonistica pubblicitaria non sparisce: la creazione e stampa di manifesti resta una formula pubblicitaria che per la sua efficacia non ci ha mai abbandonati, diventando un supporto della comunicazione televisiva.
Sono gli anni '90, il consumismo è ormai ampiamente affermato e affinché continui ad esistere serve un uso sempre maggiore della pubblicità; in questo periodo si iniziano ad abbandonare progressivamente gli slogan, le canzoncine e i jingle (tranne in rare eccezioni) in favore di scelte che possiamo considerare più vicine a quelle del mondo odierno.
Una formula pubblicitaria che oggi conosciamo molto bene è l'uso di un testimonial, ovvero associare il prodotto ad un volto famoso e accettato dal target di riferimento.
L'uso del testimonial fa si che i consumatori trasferiscano al prodotto tutte le caratteristiche positive che associano al personaggio famoso, è una formula che ha particolramente successo ed è stata introdotta nel panorama pubblicitario proprio negli anni '90.
E' questo il periodo storico in cui si afferma il digitale, la postproduzione, la ricerca di colori e forme sempre nuove per ammaliare l'occhio del consumatore; ed è sorprendente notare come anche in un contesto in cui la forza mediatica della pubblicità televisiva è alle stelle, la carta stampata e i manifesti pubblicitari da affissione perdono il primato ma non di certo un ruolo-chiave nel mondo dell'advertising. Infatti ancora oggi i manifesti pubblicitari sono importanti e sono uno dei mezzi di comunicazione da scegliere per farsi notare dal proprio pubblico.
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